(Aggiunge dettagli da nota)
ROMA, 26 gennaio (Reuters) - Il Movimento 5 stelle apre alla possibilità di aumentare il deficit fino a 15 miliardi senza sforare il tetto del 3% rispetto al Pil.
In un post pubblicato sul blog, riferito alle coperture per finanziare il programma elettorale, si legge che il Movimento “farà una riflessione politico-economica su 10-15 miliardi di maggiore deficit annuo che comunque, partendo da una base programmatica dell’1,6 di deficit/Pil 2018, ci terrebbe ancora abbondantemente sotto il vetusto e stupido parametro del 3%”.
Ancora il 9 gennaio il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio, aveva proposto di superare il tetto del 3%. In quella occasione aveva abbandonato l’idea di uscire dall’euro.
In serata, una nota precisa che i pentastellati non hanno cambiato posizione: “L’ipotesi di sforare il parametro di Maastricht sul deficit/Pil rimane assolutamente sul tappeto, rispetto agli obiettivi di programma del M5S. Non a caso il post definisce il 3% vetusto e stupido”.
“Le cifre tratteggiate nello stesso post rappresentano uno scenario conservativo che, come evidente, dovrà poi misurarsi con gli sviluppi del ciclo economico e con gli impatti dei nostri provvedimenti”, prosegue la nota.
In Italia si vota il 4 marzo e i 5 stelle sono, secondo i sondaggi, il primo partito.
Il Pd di Matteo Renzi ha proposto di mantenere il deficit a ridosso del 3% per cinque anni.
Il livello dell’1,6% del Pil citato nell’articolo è l’obiettivo programmatico del governo Gentiloni e già sconta circa 11 miliardi di maggior deficit rispetto all’1% tendenziale (0,6 punti), utilizzati nell’ambito della manovra 2018 per sterilizzare l’aumento dell’Iva che altrimenti sarebbe scattato a gennaio.
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