* Grafici sull'economia italiana in tempo reale tmsnrt.rs/2bxVe8n * Indici generali produzione industriale * Variazione per settori * Raggruppamenti di industrie (aggiunge dettagli e commenti) di Elvira Pollina e Valentina Consiglio MILANO/ROMA, 10 novembre (Reuters) - Dopo rialzi mensili consecutivi, la produzione italiana ha registrato una contrazione più brusca delle attese a settembre, suggellando un terzo trimesre che resta comunque positivo ed in cui l'industria dovrebbe fornire un apporto alla crescita dell'economia. Secondo i numeri preliminari diffusi stamane da Istat, a settembre la produzione è scesa di 1,3% su mese dopo +1,2% in agosto, quando i numeri avevano sorpreso verso l'alto. La mediana delle stime degli analisti per il dato odierno prospettava una discesa congiunturale di 0,3%. Su base annua, la crescita ha rallentato a 2,4% da 5,8% di agosto, mentre le attese convergevano su una decelerazione a 4,8%. "I livelli di attività rimangono comunque elevati ed allineati con quelli di luglio 2017 per tutti i principali raggruppamenti, ad eccezione dell'energia", fa notare Istat. Va ricordato inoltre come i mesi di agosto e settembre siano caratterizzati da una volatilità elevata, legata alla chiusura estiva delle imprese. Nella media del trimestre luglio-settembre la produzione è aumentata dell'1,5% nei confronti dei tre mesi precedenti, mostrandosi in accelerazione rispetto alla crescita congiunturale registrata nel trimestre precedente (+1,2%). "L'industria comunque contribuirà positivamente al Pil del terzo trimestre", commenta Loredana Federico, economista di UniCredit, che si aspetta una crescita dell'economia di 0,4% per il periodo luglio-settembre, dopo +0,3% registrato nel secondo trimestre. Secondo Paolo Pizzoli, economista di Ing, il dato odierno risulta compatibile con una crescita congiunturale del Pil pari a 0,5% nel terzo trimestre e di 1,5% nella media del 2017, proiezione in linea con quella del governo. I numeri preliminari del Pil del terzo trimestre saranno forniti da Istat martedì 14 novembre. BRUSCA FLESSIONE ENERGIA Tornando alla produzione industriale, ad appesantire il dato di settembre è stata la brusca correzione dell'energia dopo il balzo di agosto (-6,3% su mese) ma hanno segnato una battuta d'arresto anche beni strumentali (-2%) e beni intermedi. "Se l'energia ha sicuramente guidato il calo, c'è stata anche una correzione del manifatturiero, reduce da diversi mesi positivi", sottolinea Federico. A perimetro trimestrale tutti i principali raggruppamenti di industrie mostrano un andamento positivo: i beni di consumo segnano +1,8%, quelli strumentali e intermedi +2,8% e +1,7% e l'energia segna +0,3%. "Bisognerà vedere quale sarà l'evoluzione dei prossimi mesi, ma in un'ottica di un paio di trimestri è difficile vedere elementi negativi in grado di sconvolgere l'intonazione positiva", conclude Pizzoli. Allargando lo sguardo agli altri Paesi europei, anche la produzione industriale tedesca a settembre ha mostrato un calo dell'1,6% su mese a fronte di attese per -0,8%. Crescita in linea alle attese in Francia, dove la produzione è salita di 0,6% dopo -0,2% di agosto. Il dato relativo all'intera zona euro è in agenda martedì 14 novembre: il consensus degli analisti suggerisce una flessione congiunturale di 0,6%. Per una panoramica su mercati e notizie in lingua italiana con quotazioni, grafici e dati, gli abbonati Eikon possono digitare nel Search Box di Eikon "Pagina Italia" o "Panorama Italia" Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia