MILANO, 4 novembre (Reuters) - Il made in Italy ha un potenziale di crescita enorme in Cina. Questo il messaggio emerso oggi da una conferenza organizzata da Hsbc.
“Il made in Italy è molto apprezzato” ha sintetizzato Marzio Perrelli, amministratore delegato di Hsbc Italy, parlando con Reuters a margine dell’evento, e riferendosi ai “brand più conosciuti, nei settori retail, lusso, moda, food, sport”.
“Il padiglione italiano all’Expo di Shanghai è stato il terzo più visitato, con oltre sette milioni di persone”, ha ricordato.
Per Perelli, nella Repubblica Popolare “non si va solo a produrre: è un’economia che viaggia molto più veloce, c’è una sacca di liquidità pronta ad essere investita”, anche in borsa.
Impossibile non pensare a Prada e alla ipotesi della sua quotazione a Hong Kong. Ma Perrelli non fa nomi di potenziali matricole italiane in Cina e si limita ad evidenziare che un’Ipo presuppone una conoscenza dei meccanismi regolamentari e che “è un percorso che va avanti”, non si esaurisce con il collocamento.
A proposito delle dinamiche valutarie, uno dei temi chiave del rapporto del mondo europeo e Usa con la Cina, Ben Chan, senior vice president di Hsbc Asia-Pacific, ha detto che il renminbi (rmb o yuan), “entro il 2020 sarà totalmente convertibile”.
“C’è un allentamento progressivo” dei vincoli agli scambi in yuan e “gli sviluppi saranno più veloci di quanto si pensi”. Entro il 2015 “oltre metà degli scambi sarà in rmb”.
Chan ha riferito che Singapore, Malaysia e altri stati dell’area asiatica hanno chiesto di divenire mercati offshore del rmb, al pari di Hong Kong.