MILANO/LONDRA (Reuters) - Alcuni dei principali fondi infrastrutturali, tra cui Macquarie e Gic, stanno firmando o valutando di firmare un accordo di riservatezza riguardante il progetto d’integrazione della rete in fibra tra Telecom Italia (Tim) e Open Fiber, dicono alcune fonti vicine alla situazione.
I fondi sono stati invitati da Telecom Italia a valutare la possibilità d’investire in Open Fiber nell’ambito di un progetto che, spiega una delle fonti, dovrebbe prendere corpo l’anno prossimo. Tra i fondi coinvolti, intorno a una quindicina, figurano Brookfield e Ardian.
La rete unica con Open Fiber è uno dei principali dossier sul tavolo dell’amministratore delegato di Telecom, Luigi Gubitosi, che in questi mesi ha potuto beneficiare di un clima meno conflittuale tra i principali azionisti del gruppo, la conglomerata francese Vivendi e il fondo Elliott.
La creazione di una rete unica è l’obiettivo di Cassa Depositi e Prestiti, secondo principale azionista di Tim con il 10% e azionista paritetico con Enel di Open Fiber.
Le modalità di attuazione del progetto sono ancora in fase di discussione e sul tavolo continuano ad esserci diverse ipotesi, spiegano più fonti.
Tra queste, l’acquisto da parte dei fondi dell’intera Open Fiber e la successiva integrazione con la rete in fibra di Telecom. In un altro schema, un consorzio di fondi e Telecom prenderebbero fino al 49% ciascuno.
Per quanto riguarda la valutazione di Open Fiber, una delle fonti spiega che le varie parti starebbero convergendo verso 4-5 miliardi.
Tim, Cdp, Enel non hanno commentato. Non è stato possibile avere un commento immediato dai fondi citati.
Elvira Pollina, Stephen Jewkes, Pamela Barbaglia