LONDRA, 20 settembre (Reuters) - Le quotazioni del greggio si avviano a mettere a segno un rialzo settimanale superiore al 7%, il più alto da gennaio, per l’acuirsi delle tensioni in Medioriente dopo l’attacco agli impianti petroliferi sauditi dello scorso fine settimana.
** Intorno alle 14,15 ore il Brent registra un guadagno del 7,7% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Il greggio leggero Usa Wti guadagna 54 centesimi a 58,67 dollari al barile.
** “Gli investitori dovrebbero probabilmente presumere che il petrolio si stabilizzi per ora in un range di 60-65 dollari al barile, sebbene il rischio sia quello di quotazioni al rialzo”, osserva Christopher Wood di Jefferies, aggiungendo che “il messaggio centrale degli attacchi è la vulnerabilità dell’infrastruttura saudita”.
** Gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita addossano la colpa all’Iran per l’assalto agli impianti, mentre Teheran nega qualsiasi coinvolgimento.
** Focus dei mercati anche sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina in corso a Washington, dopo che i funzionari di entrambe le parti ieri hanno ripreso i colloqui faccia a faccia per la prima volta dopo quasi due mesi.
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