CITTA’ DEL VATICANO (Reuters) - Riflettendo sulle “profonde divergenze” tra l’umanesimo ateo e quello cristiano, Papa Benedetto XVI ha parlato oggi dei lager nazisti dicendo che possono essere considerati simboli “dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce”.
Papa Benedetto XVI. REUTERS/Chris Helgren
“Purtroppo però questo triste fenomeno non è circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realtà ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti”, ha aggiunto il Papa all’Angelus.
La riflessione di Papa Benedetto è partita dal ricordo di alcuni santi, tra cui i martiri uccisi nel lager di Auschwitz, Santa Teresa Benedetta della Croce e San Massimiliano Kolbe.
“Da una parte, ci sono filosofie e ideologie, ma sempre più anche modi di pensare e di agire, che esaltano la libertà quale unico principio dell’uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano l’uomo in un dio, che fa dell’arbitrarietà il proprio sistema di comportamento”, ha detto il Papa.
“Dall’altra, abbiamo appunto i santi, che, praticando il Vangelo della carità, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che è Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell’uomo, creato a immagine e somiglianza divina”, ha aggiunto.