TOKYO (Reuters) - Le materie prime hanno fatto da apripista a un calo generalizzato della propensione al rischio dopo i dati macro cinesi deboli, spingendo al ribasso le borse dell’area Asia-Pacifico.
Una lettura negativa della fiducia dei consumatori Usa, il dato debole sulle vendite al dettaglio e i nuovi timori per la zona euro della scorsa settimana, hanno aumentato la sensibilità degli investitori all’annuncio, questa mattina, di dati in rallentamento sull’economia cinese.
Intorno alle 8,35 l’indice MSCI dell’Asia-Pacifico perde lo 0,8% circa. Il Nikkei giapponese, non compreso nell’indice, ha chiuso a -1,55%.
HONG KONG e SHANGHAI deluse dai dati cinesi. “La brutta reazione del mercato di oggi è il risultato di un innalzamento delle previsioni [sulla crescita cinese] dopo i numeri positivi sul credito della scorsa settimana. L’espansione sul fronte finanziario è stata inefficace ai fini della crescita, perchè il denaro è stato utilizzato per pagare debiti a breve e interessi”, dice Hong Hao, strategist di Bank of Communication International Securities a Hong Kong. Prada segna -4,03%.
A TAIWAN pesano le azioni delle società esportatrici come TSMC, Hon Hai Precision, principale fornitore di Apple e Asustek.
SEUL contiene le perdite a causa della forza dello yen sul dollaro, che riduce i timori sull’export.
A SIDNEY pesano i minerari sulla debolezza delle materie prime, con BHP Billiton e Rio Tinto, che perdono il 3% circa.
MUMBAI positiva con i bancari sulle attese per un taglio dei tassi. Infosys scivola di oltre il 2%, dopo il calo del 21,3% venerdì, dopo previsioni sul fatturato più deboli delle attese.
(tradotto da Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com,+39 02 66129431, Reuters messaging: stefano.rebaudo.reuters.com@reuters.net)
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