(Reuters) - L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha inviato a governo e Parlamento una segnalazione in vista della scrittura della legge annuale per la concorrenza.
Di seguito i suggerimenti e le richieste dell’Antitrust.
L’Antitrust vuole una legge che imponga agli enti locali di definire il perimetro delle attività considerate di servizio pubblico. Comuni e Regioni dovranno verificare la possibilità di affidare la gestione con procedure aperte agli operatori del settore.
Occorre accelerare le scadenze degli affidamenti che non sono il frutto di una gara. Si potrà evitare la scadenza anticipata attraverso l’immediato avvio di una procedura di privatizzazione.
L’Antitrust chiede che venga inserito nel Codice dei contratti pubblici un espresso divieto di affidamento in house di lavori o forniture. Per i servizi vanno inseriti precisi limiti.
NORMA ‘TAGLIOLA’ PER LE AUTORIZZAZIONI DELLA P.A.
Secondo l’Antitrust occorre affidare al Governo la delega per un testo unico relativo a tutti i procedimenti di autorizzazione, con espressa abrogazione di quelli non necessari. In caso di mancato rispetto dei termini per effettuare la ricognizione, scatta la cessazione di tutti i regimi di autorizzazione oggi previsti.Anche le Regioni e gli enti locali dovranno adeguarsi.
Per il settore dei carburanti l’Autorità chiede una incisiva razionalizzazione della rete e misure che favoriscano lo sviluppo di operatori indipendenti dalle compagnie petrolifere anche sfruttando nuove forme contrattuali.
Per facilitare l’accesso a nuovi operatori, occorre vietare alle Regioni di inserire vincoli alla apertura degli impianti e eliminare la norma che impedisce la realizzazione di impianti completamente automatizzati.
Per l’Autorità, rimane aperta la questione della separazione verticale delle fasi in monopolio da quelle in concorrenza e di separazione proprietaria della rete di trasporto e dello stoccaggio oggi in mano all’incumbent Eni.
L’Autorità ritiene inoltre necessario che venga incentivata la costruzione di infrastrutture di importazione di gas.
AUTOSTRADE/AEROPORTI, RIVEDERE MECCANISMI REVISIONE TARIFFE
Va modificato il sistema di aggiornamento delle tariffe previsto da Anas e Autostrade per l’Italia, passando a un meccanismo che preveda la sottrazione dal tasso di inflazione del tasso di produttività attesa e un premio per il miglioramento del servizio.
La regolazione delle infrastrutture autostradali va affidata all’Autorità di regolazione dei Trasporti.
Le società aeroportuali devono introdurre modelli di tariffazione non discriminatori, orientati ai costi. Va ridotta la durata cinquantennale delle concessioni.
Per il trasporto ferroviario, serve la separazione tra la rete e la gestione del servizio e l’affidamento all’Autorità dei trasporti della vigilanza sulla “terzietà” della gestione di tutte le infrastrutture.
La stessa Autorità dovrebbe individuare misure idonee a mantenere in equilibrio il finanziamento degli obblighi di servizio pubblico, ad esempio con il pagamento di un contributo a carico dei nuovi operatori.
Per il trasporto regionale vanno previsti “premi” per le amministrazioni che decidano di non rinnovare l’affidamento diretto con Fs.
Vanno eliminate le disposizioni normative che impongono la fissazione di tariffe minime per i servizi di autotrasporto.
Occorre promuovere la realizzazione di reti di nuova generazione nelle aree dove gli operatori di mercato non effettueranno investimenti commerciali nel prossimo futuro.
Nel settore postale è necessario delimitare il perimetro del servizio universale e va ridotta la durata dell’affidamento del servizio a Poste (attualmente fissata a 15 anni).
Occorre separare Banco Posta da Poste Italiane, e porlo sotto la vigilanza di Banca d’Italia.
Secondo l’Antitrust è preferibile intervenire sulla metodologia di calcolo e sul livello delle commissioni interbancarie multilaterali, piuttosto che prevedere prezzi massimi o minimi delle commissioni applicate agli esercenti.
Va introdotto il divieto per la banca che stipula un mutuo o un finanziamento di vendere contemporaneamente una polizza.
Sul fronte della Rc Auto occorre migliorare il meccanismo del risarcimento diretto, ma vanno esclusi i danni alla persona.
Nella distribuzione, l’Autorità ritiene necessario impedire deroghe al principio di libertà di apertura di nuovi esercizi.
TAXI LIBERALIZZAZIONI CON LICENZE “COMPENSATIVE”.
Va incentivato l’aumento del numero delle licenze, almeno nelle città, prevedendo meccanismi di “compensazione” per i titolari delle licenze. In particolare, l’Autorità suggerisce di dare la possibilità agli attuali titolari delle licenze di vedersene assegnata un’altra gratuitamente. La nuova licenza potrebbe essere venduta, recuperando la perdita di valore del titolo originario.
Liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C e rimuovere gli ostacoli all’apertura di nuove farmacie. Aumentare tetto multi-titolarità da 4 a 8.
Va prevista una remunerazione differenziata dei rivenditori in base a parametri oggettivi, che tengano conto della qualità delle prestazioni rese e dei risultati conseguiti dall’esercizio.
PROFESSIONI, ABOLIRE QUALSIASI TARIFFARIO, PIU’ NOTAI
Abolizione espressa di qualsiasi forma di tariffario professionale. Garantire che la funzione disciplinare sia svolta da organismi terzi. Nel settore della formazione nessun potere autorizzativo dei corsi agli ordini.
Bisogna aumentare significativamente il numero dei notai.
Stop al controllo degli Ordini sulla pubblicità veicolata dagli professionisti iscritti.
L’Antitrust chiede l’aumento delle sanzioni per le violazioni del Codice del consumo e per la pubblicità ingannevole, a 5 milioni di euro contro gli attuali 500.000.
L’Autorità vuole anche sanzioni per le violazioni all’obbligo della separazione societaria per le imprese che gestiscono servizi di interesse economico generale.
L’Antitrust propone di affidare alle sezioni specializzate in materia di proprietà industriale ed intellettuale di tribunali e Corti d’appello, la competenza per la violazione di disposizioni contenute nella normativa Antitrust.
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