MILANO (Reuters) - Ref ha rivisto al ribasso le proprie previsioni sul prodotto interno lordo italiano a -0,1% per il 2019, dallo zero stimato a fine gennaio e quelle per il 2020 portandole a 0,7% da 0,8%.
In un rapporto intitolato ‘la recessione che non ci voleva’, l’istituto di ricerca economica sottolinea “l’intensificarsi dei segnali di rallentamento emersi negli ultimi mesi a livello internazionale”.
Ref cita tra le principali fonti di preoccupazione la guerra tariffaria e la Brexit.
L’Italia, secondo l’istituto di ricerca, affronta le sfide del 2019 come un paese deviante rispetto agli altri. “Il differenziale di crescita rispetto alle altre economie dell’area euro resta ampio [...]. Meno crescita reale, meno inflazione, e tassi d’interesse più alti. Difficile sostenere in queste condizioni un debito pubblico più alto degli altri
paesi”, si legge nella nota.
Ref crede che “entità e tempi della correzione fiscale” siano “la sfida” che attende il governo, ma l’approssimarsi delle elezioni europee con buona probabilità spingerà a rinviare ulteriormente la definizione delle politiche per il 2020.
“Una ripresa graduale della nostra economia dal 2020 è possibile, ma rappresenta un esito tutt’altro che garantito”, conclude il rapporto.
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