MILANO (Reuters) - Mediaset è in profondo rosso quest’oggi, l’indomani della presentazione dei palinsesti per la prossima stagione televisiva. Secondo i trader, in un contesto già di disaffezione nei confronti del settore media in Europa, il titolo di Cologno Monzese paga le notizie un po’ incerte sul futuro dei diritti Champions League e quindi della pay tv Premium e sui ricavi pubblicitari, mentre sullo sfondo c’è sempre il muro contro muro con Vivendi sul cui contenzioso non si riesce a intravvedere una via d’uscita.
Intorno alle 16,15 il titolo cede il 3,55% a 3,20 euro, il peggiore titolo media in un settore europeo in calo dell’1,6%, dopo avere raggiunto un minimo dell’anno a 3,18 euro. Da inizio 2017 il titolo sta lasciando sul terreno il 22% circa. Intensi gli scambi, pari a 5,3 milioni di pezzi, sopra la media a 30 giorni di 3,4 milioni.
Un analista di una banca d’affari italiana rileva che a fare scendere il titolo sono le dichiarazioni rese dal management del Biscione mercoledì scorso a Monte Carlo che hanno creato un po’ di confusione fra gli investitori. E oggi sono fioccati alcuni downgrade, come quelli di Jp Morgan che ha tagliato il prezzo obiettivo a 3,6 euro da 4,4 euro precedente, con rating “neutral” e di Exane Bnp a “Underpeform” da “neutral”.
“A fronte di una debolezza del comparto in Europa, si aggiungono le notizie rese note ieri alquanto incerte sul contenzioso con Vivendi, sui diritti per la Champions e sul mercato pubblicitario”, sottolinea l’analista.
“Al momento è difficile immaginare come andrà a finire lo scontro con i francesi per il mancato acquisto della pay tv Premium e questo tiene lontani gli investitori”, aggiunge.
A Monte Carlo l’AD di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, ha aperto alla possibilità di cedere l’ultimo anno dei diritti della Champioms League a un altro operatore telco o a Sky, “una notizia che se confermata comunque porterebbe soldi freschi”, sottolinea l’analista. Peccato però che allo stesso tempo il Cfo, Marco Giordani, abbia posto l’accento sul fatto che i prossimi mesi porteranno un calo di abbonati e di ricavi a fronte di un obiettivo di miglioramento della redditività. “Nel primo trimestre i ricavi della pay tv sono scesi del 5%, ma la stima era di un recupero nei mesi successivi”, aggiunge un altro analista.
Quanto ai ricavi pubblicitari nel semestre, Mediaset ha fatto meglio del mercato crescendo del 2%, ma al netto del contributo delle radio che non rientravano nel perimetro di business di Mediaset nel 2016, il trend è di fatto stabile, “anzi si registra un leggero rallentamento rispetto al primo trimestre quando la crescita è stata del 2,3%”.
(Giancarlo Navach)
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