MILANO, 30 dicembre (Reuters) - La riforma previdenziale italiana che lega l’ottenimento della pensione all’aspettativa di vita riduce i rischi della sostenibilità del sistema nel lungo termine a causa dell’invecchiamento della popolazione. La riforma inoltre pone l’Italia in condizioni più favorevoli degli altri Paesi europei di fronte a cittadini che diventano più anziani.
A dirlo è l’agenzia di rating Standard & Poor’s in un rapporto.
“Tuttavia ci aspettiamo che lo scenario di bilancio rimanga sfidante, dato il modesto scenario di crescita economica nel breve termine e l’assenza di una decisa riduzione di deficit e debito pubblici” dice l’analista di S&p Marko Mrsnik.
In Italia al 2050, con una popolazione salita a 67 milioni, la quota di anziani (dai 65 anni in poi) su quelli in età lavorativa (15-64 anni) salirà al 53% dall’attuale 33%. La spesa per pensioni, attualmente pari al 24,4% del Pil, nel 2050 sarà pari al 24,7% dopo aver toccato un picco del 25,2%.
Il rapporto, pur sottolineando la validità della scelta di un’ampia riforma del sistema previdenziale per ridurne i costi, sottolinea il problema costituito dall’elevato debito pubblico.
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