ROMA, 30 gennaio (Reuters) - Nel 2011 l’Italia ha contribuito al finanziamento del bilancio dell’Unione europea con 16 miliardi di euro, con un incremento di quasi il 5% rispetto all’anno prima, e ha ricevuto 9,3 miliardi, con un aumento dell’1,3%.
Lo riferisce la Corte dei Conti in un comunicato diffuso oggi, e relativo alla relazione annuale sui rapporti finanziari con la Ue e sull’utilizzo dei fondi comunitari.
“Il dato più significativo che emerge dall’analisi è il notevole incremento dell’apporto del nostro Paese al finanziamento del bilancio comunitario: 16 miliardi di euro, con un aumento del 4,9% rispetto al 2010”, dicono i magistrati contabili.
Pesano nella somma anche le varie procedure d’infrazione contro l’Italia, quantificate in 54 milioni di euro solo per alcune procedure. Ma pesa soprattutto una quota dei rimborsi - 700 milioni nel 2011 - dovuti al Regno Unito per la correzione degli squilibri di bilancio.
A fronte delle uscite, l’Italia nel 2011 ha ricevuto 9,3 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2010, ma solo dell’1,3%.
“Si è perciò notevolmente aggravata la posizione di contributore netto (6,7 miliardi di euro), nella quale l’Italia si trova ormai da tempo”, rileva la Corte dei Conti.
Ma i magistrati, nella relazione, rilevano anche che esistono ancora “seri interrogativi sulla capacità delle nostre Amministrazioni, centrali e regionali, di riuscire ad utilizzare tutte le risorse allocate”.
L’Unione europea potrebbe raggiungere un accordo sul bilancio settennale da circa 1.000 miliardi al prossimo Consiglio del 7 e 8 febbraio, secondo il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania.
L’Italia punta a non vedere diminuite le quote attribuite almeno nel settore dell’agricoltura e della coesione, ma anche a ridurre complessivamente il proprio contributo.
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